Con la sua Cuba araba e il suo Castello, questo piccolo paese vicino al bacino del fiume San Leonardo saprà sorprendervi. Le case del centro abitato sono state costruite ai piedi del castello, edificato dal conte Ruggero d’Altavilla nel 1077 e rifondato nel XIV secolo dal barone Manfredi Chiaramonte, su una rocca a settecento metri d’altezza. All’interno della fortezza, si possono ammirare due torri, una detta del mulino, che presenta sui quattro lati delle finestre ogivali, e una aperta verso l’interno del castello, contenente la famosa Porta Fausa o Bummara. Gli episodi più importanti riguardanti il Castello risalgono ai tempi della battaglia dei Vespri, quando nel 1282 vi si rifugiò il ministro di Carlo D’Angiò, Giovanni di S. Remigio. Il nome del comune, dal latino biccaris, ossia "produttori di buoi" racconta l’antica vocazione dell’economia locale: la zootecnia. L’assetto viario di Vicari mantiene ancora oggi molte delle caratteristiche proprie dell’urbanistica islamica con un gran numero di vicoli articolati secondo la natura del terreno. Alla dominazione araba risale appunto la Cuba, che nel passato fungeva da cisterna dove affluiva una abbondante quantità di acqua. Tra gli appuntamenti da segnalare, la Sagra del Passavolante, manifestazione inserita fra gli eventi dell’estate vicarese, con lo scopo di promuovere il dolce di mandorla tipico della cittadina medievale, il passavolante. La Sagra della Mandorla si svolge in occasione dei festeggiamenti del patrono San Giorgio Martire, a maggio.