Questo piccolo centro montano che sorge sulle pendici di Pizzo Sampieri si caratterizza per il gran numero di feste e riti tradizionali tra sacro e profano. E sì, ai valledolmesi piace festeggiare e soprattutto da queste parti si tiene molto a tenere vive le antiche tradizioni. Come quella della Santa Croce, il 3 maggio, quando nella chiesetta del Calvario i fedeli portano pezzature di pane in forma di mani, piedi, gambe o di faccia spalmate con il tuorlo d’uovo e di sesamo. Il pane, una volta benedetto, viene venduto ai fedeli e i proventi dati alla parrocchia. Il 3 febbraio per San Biagio c’è la benedizione dei pani votivi, che qui chiamano cuddureddi. I dolcini, dopo la benedizione, vengono distribuiti in chiesa agli astanti devoti al santo che, vuole la tradizione, protegge la gola. La terza settimana di settembre tocca alla Sagra del pomodoro “siccagno”: rosso e succoso, viene coltivato in pieno campo senza alcuna irrigazione. Riscoperto dai nutrizionisti, è un alimento consigliato, ricco d’acqua, povero di calorie, pieno di vitamine. La prima domenica d’ottobre tocca alla Sagra dell’uva e festa dei vini Doc della Contea di Sclafani, con degustazione di prodotti tipici locali.