Questo è il più piccolo dei comuni del Palermitano, con poche centinaia di residenti. Ma tanta storia da raccontare. A partire dalla sorpresa che Sclafani Bagni cela nelle sue campagne, poco a nord-ovest del centro. Sono i “bagni” che danno il nome al comune, uno stabilimento termale noto, secondo alcuni, sin dai tempi dei greci. Lo stabilimento principale fu fatto costruire nel 1848 e rimase in funzione per pochi anni, per poi essere distrutto da una frana. L’edificio fu poi ricostruito nel 1857 in una nuova posizione ma a oggi rimane abbandonato. Resta però la sorgente naturale di acqua calda (circa 35 gradi), dov’è ancora possibile fare il bagno. Sempre fuori dal paese ricade una parte della Riserva naturale orientata Bosco di Favara e Bosco Granza, che ospita i tratti boschivi meglio conservati della Sicilia. Per gli amanti delle tradizioni popolari e dei sapori forti delle Madonie, doppio appuntamento: a giugno con la sagra della porchetta e a dicembre con quella della salsiccia.