Tutti a mare. A mille metri d’altezza. No, non è un errore: San Mauro Castelverde, nel Palermitano, ha un primato che la rende unica. Questo è infatti il solo comune italiano con sede comunale posta a oltre 1000 metri sul livello del mare ad avere sbocco al mare. San Mauro, da cui sono visibili le Eolie e tutte le Madonie, fa parte del Parco delle Madonie, il suo territorio degrada tra boschi, uliveti e vigne verso il mare. Ed è un posto davvero ricco di curiosità, tradizioni e leggende. Tra le campagne, nella zona della chiesa dell’Annunziata, troverete una piccola grata con una impronta su pietra lasciata da Papa Gregorio I in preghiera. La tradizione vuole che il pontefice, passando da quella zona e vedendo la chiesetta da lontano, dopo essersi genuflesso per rendere grazie a Dio, abbia lasciato miracolosamente l’impronta del ginocchio. La festa di San Mauro Abate detiene il primato della festa patronale più lunga delle Madonie. Questo sia perché il clima rigido madonita ha suggerito nei secoli passati lo slittamento dei festeggiamenti dal 15 gennaio alla data attuale, il primo martedì di luglio, la domenica e il lunedì che lo precedono e la domenica successiva, detta dell’ottava; sia perché il fèrcolo del Santo ha subìto nei secoli diverse trasformazioni: si è passati da una vara a quattro colonne, tutte dorate con in cima la statuetta della Resurrezione, esistente prima del 1600 all’attuale fèrcolo a otto colonne, commissionato nel 1650 ad opera dei carbonai, con dodici puttini e la statuetta dell’Immacolata Concezione in cima. Portare per le strade del paese una statua tanto imponente richiede tempo, ben quattro giorni di processione. Ancora da vedere: le Gole di Tiberio, sulla via per Gangi, che la leggenda vuole abitate da un mostro; la sagra del caciocavallo a giugno; la viuzza vanetra i nunni, così stretta da consentire a malapena il passaggio.