Patti, con la sua famosa frazione di Tindari, rappresenta un luogo molto importante nella provincia messinese. È una rinomata località turistica, con la bellezza di dodici chilometridi costa interamente balneabili formati da sabbie, faraglioni e grotte. Splendida la passeggiata sul lungomare di Marina, lungo circa due chilometri, all'ombra di palme e pini a ridosso dell'ampia spiaggia. Si tratta di una zona balnera frequentatissima d'estate. Patti è il suo mare e i suoi lidi ma anche le ceramiche sia d'arte, sia d'uso. E poi la sua cucina tipica, con alcune specialità davvero uniche. Si spazia dai piatti di mare a base di pesce azzurro come le acciughe a beccafico o marinate ai dolci. Ci sono le tipiche granite da gustare con brioches calde a colazione; la rosticceria (soprattutto gli arancini con sugo, al burro e alla norma); la pignolata; u piscistoccu a ghiotta. E poi la grande specialità della pasticceria locale: i pasticciotti di carne (sì, sono dei dolci ma con la carne) e i cardinali (a base di mandorle). Merita un capitolo a sé Tindari. Che è un punto di attrazione sia per i suoi scavi archeologici sia per il famoso santuario della Madonna nera. Il Santuario, meta di pellegrinaggio, si trova all'estremità orientale del promontorio, a strapiombo sul mare, in corrispondenza dell'antica acropoli. La festa del santuario si svolge ogni anno tra il 7 e l'8 settembre. Questo luogo ispirò Camilleri per il suo "La gita a Tindari", una delle più famose indagini del commissario Montalbano.