Quando arrivrete in questa importante cittadina nel cuore della Sicilia e sentirete parlare i loacli in una lingua che vu suonerà molto originale, farete conoscenza con il gallo-italico. Qui, infatti, come in pochi altri centtri della Sicilia, si è conservato il dialetto del Nord Italia importato dalla corte di Ruggero d'Altavilla, che nei secoli si è mescolato al siciliano. Nicosia sorge sui declivi di quattro rupi su cui spiccano i ruderi del castello medievale. Ai tempi dei Borboni questa era una città di grande importanza: la quinta città per grandezza e importanza in Sicilia. Qui furono costruite la bellezza di 100 chiese di cui ne restano qualcosa come 50. C'è davvero tanto da vedere a Nicosia, tantissima storia, ma anche tanta natura. Per gli appassionati di escursioni è imperdibile la grande Riserva Naturale Orientata dei Monti Sambughetti e Campanito, la più grande della provincia. Da vedere nel territorio di Nicosia ci sono abitazioni e ruderi rupestri, i resti del Castello normanno, il Duomo di San Nicolò, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Vincenzo Ferreri affrescata da Guglielmo Borremans, la Chiesa di San Biagio con pitture di Velasco, la Chiesa di San Calogero con pitture del Randazzo, la Chiesa del Salvatore con il calendario delle rondinelle, e ancora il palazzo del Comune in piazza Garibaldi, il Convento di Nicosia. Durante la vostra visita gustate i prodotti tipici locali: nocattoli, braccialetti, pizzillati e mestazzole (mustaccioli). Tragli eventi vanno ricordati almeno il Corteo storico "Carlo V visita Nicosia", nel mese di agosto; l'Infiorata "Nicosia in fiore" nel mese di giugno; "Calici sotto le stelle", che si svolge il primo sabato d'agosto. E soprattutto la settimana santa con la "casazza". Le "Casazze" sono processioni figurate, che ebbero origine a Genova, con personaggi in costume divisi in gruppi simboleggianti episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.