Questo grande centro del Palermitano saprà accogliervi con tante sorprese. Perché, sì, togliamoci subito il dente, questo è il paese diventato famoso per Il Padrino, anche se le scene del film di Coppola ambientate a Corleone furono girate a Savoca, e anche, purtroppo, per le disonorevoli gesta di “padrini” in carne e ossa che da questi luoghi assunsero il comando di Cosa nostra. Ma Corleone è davvero tanto altro e di meglio. E il vero crimine sarebbe non scoprirlo con i propri occhi. Provate, ad esempio, a visitare il paese a Carnevale, che si anima con carri e gruppi in maschera. Protagonista è u Riavulicchiu, un diavoletto rosso, maschera che balla, saltella, tintinna. Il martedì di carnevale si svolge l’inseguimento del porcu frisatu, un porcellino che viene lasciato libero per essere poi catturato nello spazio alberato dei giardini pubblici. La festa ha la sua degna conclusione con il ballo in maschera nella piazza davanti al Municipio, mentre cittadini e turisti partecipano al rituale del nannu, dalla lettura del testamento sino al rogo. Altra tradizione degna di nota a maggio, con la Cursa di Santu Luca, si celebra l’ultima domenica di maggio, a ricordo della leggenda che vuole la città di Corleone risparmiata dalle ire borboniche nei fatti rivoluzionari del 1860. Notevoli le chiese, a partire dalla matrice dedicata a San Martino. All’ingresso del paese vi accoglieranno le Rocche “gemelle” la Sottana, a occidente, e la Soprana, a oriente, su cui svetta la Torre Saracena. Da menzionare anche i portali chiaramontani dei Palazzi e delle Chiese di via Cammarata e Firmaturi, le facciate barocche delle Chiese e dei Palazzi di via S. Martino. Degno di nota anche il museo civico intitolato al pittore Pippo Rizzo. Quanto alla natura, Corleone è uno dei comuni in cui ricade la Riserva naturale di Bosco Ficuzza.