Se non siete mai stati nella capitale dell'uva, scoprirete che Canicattì è molto più dei suoi famosi e dolcissimi acini. Certo, prima di tutto l'uva: l'Agrigentino è la prima provincia siciliana per uva da tavola con la famosa "Uva Italia" coltivata nelle campagne di Canicattì, tra i fiumi Salso e Platani. Ci sono diverse cose da vedere in una gita a Canicattì. A partire dallo storico Palazzo dei Baroni La Lomia, gioiello in stile tardo-barocco che lo storico Santi Correnti definì "uno dei più bei palazzi storici di Sicilia". Ma il patrimonio artistico e monumentale della cittadina non si esaurisce qui. Da vedere anche la fontana del Nettuno, cinquecentesca, la Torre civica o dell'Orologio, le numerose chiese, Villa Firriato, edificio liberty dovuto all'estro del grande palermitano Ernesto Basile. Che è anche l'autore del progetto del Teatro Sociale (che nel 1927 ospitò Luigi Pirandello con la sua Compagnia teatrale) e del prospetto neo-classicheggiante del duomo cittadino. E poi la grande attrazione rappresentata dalla Chiesa Madonna della Rocca, edificata nel Settecento e ristrutturata negli anni settanta del Novecento. Nella chiesa, riposano le spoglie del venerabile Gioacchino La Lomia, che nel 1881 fondò il convento dei cappuccini, annesso all'edificio di culto. Diversi gli appuntamenti da segnare in agenda. La "festa di li Tri Re" si rappresenta il 6 gennaio nel pomeriggio. Il nome è un riferimento all'adorazione dei Tre Re Magi. A carnevale c'è la sfilata di maestosi carri allegorici. Molto belli e affascinanti i riti pasquali. Ad agosto, "Miezzu na strata Buskers Festival", variopinto e giocoso appuntamento con teatro, musica, arti performative nelle strade della città.