Il suo nome in arabo significa "fortezza delle querce". Il suo patrono è San Pellegrino, festeggiato il 18 agosto con una fiera del bestiame e di articoli da lavoro. Ogni anno in paese il 18 e 19 marzo si svolge inoltre una magnifica festa dedicata a San Giuseppe. La popolazione è molto devota alla Madonna dei Miracoli. La chiamano anche la Madonna dell'acqua, e ancora oggi nei periodi di siccità viene in processione di penitenza. La divisione risale al 1956m quando si ebbe un'annata di gran siccità che si protrasse fino al marzo del 1957: i cittadini decisero di portare i simulacri di Maria Santissima, e del Santissimo Dio Vivo, in contrada "Giubbu", che una vecchia signora aveva sognato. Quel giorno si mise a piovere e da allora è nata la tradizione della Festa del ringraziamento. I luoghi da segnalare sono il Castello di Sibilla di Medania, la Necropoli Sicana, le Grotte di San Cono e la Grotta del Male o Grotta del Drago, la villa comunale e il Museo civico, a Palazzo della Signoria. La basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta, realizzata dai Normanni nell'XI secolo, è caratterizzata da un portale gotico e all'interno presenta opere del Gagini e bottega. Ma il paese è davvero pieno di chiese. Particolarmente belli gli stucchi della Chiesa dell'Itria, dove sull'altare maggiore vi è la statua dell'Immacolata, festeggiata l'8 dicembre, quando dopo la processione, viene tradizionalmente bruciato un grande fantoccio che rappresenta il demonio, che i Caltabellottesi chiamano Lu diavulazzu.