La città delle Ville è la più grande della provincia palermitana dopo il capoluogo, con i suoi 55mila abitanti. Ed è un luogo ricco di storia, arte e cultura, con tante facce da (ri)scoprire. Baarìa, così la chiamano i nativi come il premio Oscar Peppuccio Tornatore che le dedicò un film con questo nome, si trova a meno di dieci chilometri da Palermo. Qui, oltre al già citato Tornatore, sono nati il grande poeta dialettale Ignazio Buttitta, il fotoreporter Ferdinando Scianna, il pittore Renato Guttuso. Insomma, l’arte sembra davvero risiedere nel dna dei bagheresi. La città è famosa per le sue ville, quasi tutte del XVIII secolo, di stile barocco. Non tutte sono visitabili e molte versano in stato di abbandono, rappresentarono un tempo le più pregiate residenze estive dell’aristocrazia palermitana. Tra le più famose Villa Palagonia (celebre per i suoi mostri), Villa Valguarnera, Palazzo Butera-Branciforti (la più antica delle ville bagheresi), Palazzo Cutò e Villa Cattolica, che ospita il museo comunale dedicato al pittore Renato Guttuso dove sono conservate molte opere dell’autore. A Villa Spedalotto nel 1991 Roberto Benigni girò alcune scene del suo Johnny Stecchino. A Villa Palagonia invece furono girate alcune parti de L’avventura di Michelangelo Antonioni e di Mafioso di Alberto Lattuada. Diversi i luoghi in cui mangiare bene a Bagheria. Tra tutti brilla la stella (Michelin) de I Pupi, dello chef Tony Lo Coco. Ma Bagheria è anche il suo mare e in particolare quello della frazione marinara di Aspra. La borgata cara al poeta Ignazio Buttitta è un centro importante dell’industria conserviera ittica. Da qui infatti si esportano nel mondo acciughe sotto sale e sott’olio. Una tradizione che si può conoscere meglio nell’affascinante Museo dell’acciuga, fondato da Michelangelo Balistreri.