Questa cittadina del Messinese deve parte del suo nome ai fusi con cui si filavano la lana, la seta e il lino. Un'industria al tempo fiorente in questa zona. Da non perdere in una visita a questo comune sono i resti di una torre del Castello Turio, la Chiesa di San Pantaleone che conserva una splendida tavola cinquecentesca e una Madonna della Catena, la Chiesa del Rogato e la Grotta del Lauro, in cui si possono ammirare grandi stalattiti e stalagmiti. Quanto al folklore locale, si segnala il tradizionale pellegrinaggio del 1° maggio in contrada "Acqua Santa" (luogo in cui il Protettore Nicolò Politi secondo la tradizione fece miracolosamente scaturire una sorgente d'acqua). E poi la Festa di San Giovanni Battista", con la processione della statua e della testa mozzata del Santo. A cui segue la "Festa del Muzzuni", un antichissimo rito pagano, forse la festa pagana più antica d'Italia. Il Muzzuni presenta tratti distintivi di riti risalenti alla civiltà ellenica, retaggio di un rito legato al mondo contadino. La festa si svolge durante tutta la notte del 24 giugno: all'imbrunire inizia la fase preparatoria della festa le cui protagoniste sono donne. Gli angoli del paese vengono preparati per accogliere gli altarini su quali verrà posto u Muzzuni, una brocca dal collo mozzo rivestita da un foulard di seta e adorna di ori. Tante altre sono le antiche tradizioni di questa cittadina, il cui territorio è anche amato dagli appassionati di trekking e dall'aquila reale che qui trova il suo habitat naturale.